I bambini adottati e la pandemia

Mentre da noi pare che la pandemia rallenti un poco il suo corso, in altre parti del mondo non è così. All’Associazione “Mondo Nuovo ODV”, impegnata da trent’anni nelle adozioni a distanza, arrivano varie lettere da dieci paesi poveri con i quali collabora e le notizie non sono positive.

Suor Rudaina dal Libano scrive la sua amara impotenza di fronte al contagio: “Il governo non sa cosa fare per fare fronte alla situazione grave del paese. Il popolo comincia a patire la fame. Molti non sono convinti che si tratti di una situazione preoccupante. L’anno scolastico è finito anzitempo e noi, con piccoli gruppi di insegnanti, cominciamo a pensare come fare per la riapertura nei prossimi mesi”.

Suor Luigina Pelizzoni  dal Perù scrive: “Nonostante la pandemia, i 150 bambini adottati stanno tutti bene. Dalle ore 18 alle 5 del giorno seguente c’è il coprifuoco, domenica compresa. Nella settimana può uscire solo una persona per famiglia a fare la spesa. Molti hanno perso il lavoro, il turismo è bloccato. Non potendo uscire e facendo la scuola on line, abbiamo provveduto a dare, come inizio ,50 euro alla famiglia di ogni bambino adottato per l’acquisto di viveri. Seguiamo quanto sta avvenendo in Italia. Sicuramente adesso diventa più difficile anche per voi continuare l’adozione: vi siamo molto grati per quanto fate per noi”.

Da Asmara il cappuccino padre Camillo fa sapere che in Eritrea la sopravvivenza è ancora più difficile del normale, soprattutto nei villaggi isolati, per la difficoltà a procurare le provviste alimentari e gli altri servizi. Anch’egli ringrazia per il prezioso contributo delle adozioni a distanza.

Dall’Etiopia fratel Cesare Bullo comunica che alla pandemia si è aggiunta l’invasione delle locuste che sta distruggendo il raccolto in varie parti del paese, aggiungendo altra povertà.

Uno scenario difficile, nel quale l’aiuto delle adozioni è determinante. Chi volesse sottoscrivere un’adozione può rivolgersi all’associazione “Mondo Nuovo ODV” (0524 575405) o alla Parrocchia Sant’Antonio di Salsomaggiore Terme